I Carri, sfilano per le vie del Centro Storico, sfoggiando colori, forme e movimenti e coinvolgendo la popolazione e i turisti con i loro inni e musiche originali. La sfilata dura tutta la notte e culmina con la recita del copione satirico nella piazza principale.
Tutto ha terminerà nella notte di domenica 16 quando sarà bruciato il Carro di Peppi Nappa, maschera caratteristica del carnevale di Sciacca.
Il Carnevale di Sciacca nel tempo...
Il Carnevale in genere risale all’epoca romana, quando si festeggiavano i saturnali, e il re dei saturnali veniva immolato nell’ultima notte, come oggi accade al nostro Peppi Nnappa, maschera locale.
Le origini del Carnevale saccense risalgono, con probabilità, al 1616, quando il vicerè Ossuna “buttò bando l’ultimo di Carnevale, che ognuno s’avesse di vestire in maschera”.
Carnevale, per la citta di Sciacca, rappresenta un momento allegorico-satirico per uscire allo scoperto: in quei giorni gli “sciacchitani” scatenano la loro fantasia. Nei mesi che precedono la festa, inizia la costruzione degli enormi carri allegorici, realizzati da costruttori che da cent’anni si tramandano l’arte della lavorazione della cartapesta.
Il Carnevale inizia con la consegna simbolica delle chiavi della città al re del Carnevale: Peppi Nnappa. La popolazione, l’allegria, le maschere, le musiche, gli scherzi, si appropriano della città. Il momento clou della kermesse è la sfilata dei carri allegorici i Carri sfilando per le vie del Centro Storico allietano la festa con i loro inni e le loro musiche, i gruppi mascherati con le loro coreografie invogliano tutti i partecipanti a danzare, la sfilata dura tutta la notte e culmina con l’immmancabile recita del copione satirico in Piazza Scandaliato.
Peppi Nappa, a Sciacca, aleggia sovrano sul Carnevale, e in esso facilmente ognuno si identifica come in una materializzazione dello spirito collettivo. Perfino nel triste rogo finale, che distrugge il re del Carnevale saccense, si sente venire meno una parte cara di se stessi. Tutto ha termine quindi, quando il Carro di Peppi Nnappa viene bruciato nella pubblica piazza.
I fischietti ed i martelletti vengono buttati nel rogo e l’ebrezza di quei giorni brucia assieme al loro re.
L’atmosfera del Carnevale di Sciacca “facendosi calda” fa sì che chiunque, durante la festa, può essere protagonista e non spettatore di uno dei carnevali più belli della Sicilia.